La rimozione di contaminanti come amianto, radon, fibre artificiali vetrose (FAV) e altre sostanze pericolose richiede un’approfondita analisi ambientale sia prima sia dopo l’intervento. Prima della bonifica, le indagini ambientali identificano i materiali contaminati e quantificano la concentrazione di inquinanti nell’aria, nei materiali e nei terreni.
Dopo l’intervento, servono verifiche finali (il cosiddetto collaudo ambientale) per accertare che i livelli di rischio siano rientrati sotto le soglie di legge. Tali analisi sono strettamente regolamentate: ad esempio, il D.M. 6/9/1994 definisce i limiti di esposizione per le fibre d’amianto, mentre il D.Lgs. 101/2020 stabilisce 300 Bq/m³ come valore di riferimento per il radon negli ambienti di lavoro. In ogni fase affidarsi a laboratori specializzati garantisce accuratezza, rapidità e tracciabilità dei risultati
Tabella dei Contenuti
Analisi ambientali preliminari
Le analisi preliminari servono a mappare la contaminazione e pianificare gli interventi di bonifica. Tra le attività tipiche ci sono:
Campionamenti aria: si prelevano volumi d’aria con pompe a flusso controllato per catturare le fibre aerodisperse. Le linee guida INAIL suggeriscono pompe ad alto flusso (8–10 L/min, almeno 3000 L campionati) per il monitoraggio ambientale, con successiva analisi al microscopio elettronico a scansione (SEM). Per il monitoraggio personale degli operatori si utilizzano pompe a basso flusso (2–3 L/min, ~480 L) con analisi in microscopia ottica a contrasto di fase (MOCF).
Campionamenti su materiali e terreni: vengono prelevati frammenti sospetti (coperture, coibenti, pavimenti, terreni) da analizzare in laboratorio. Le tecniche di caratterizzazione includono spettroscopia FTIR e DRX (per identificare la presenza di amianto) e microscopia elettronica (per indagare la morfologia delle fibre).
Dosimetria radon: il radon si misura con dosimetri passivi (rivelatori a tracce, tipo CR-39) posizionati nei locali a rischio. Le rilevazioni devono coprire periodi lunghi (almeno due semestri consecutivi) per calcolare la media annua. I risultati ufficiali devono essere elaborati da laboratori accreditati ISO/IEC 17025.
Altri inquinanti: se presenti muffe, VOC, metalli o solventi, si eseguono analisi chimiche e microbiologiche specifiche (ad es. monitoraggio di composti organici volatili con sensori dedicati).
In sintesi, il laboratorio esegue campionamenti mirati (aria, superfici, materiali, suolo) e analisi strumentali (MOCF, SEM, FTIR, DRX, dosimetria, ecc.) per quantificare contaminanti come fibre di amianto o FAV e concentrazioni di radon. Le analisi su FAV (fibre artificiali vetrose) seguono metodiche analoghe a quelle per l’amianto: ad esempio l’ARPAM utilizza SEM/EDXS per caratterizzare FAV e valutarne la pericolosità. I risultati preliminari orientano il progetto di bonifica secondo le normative vigenti.
Verifiche post-bonifica e collaudo ambientale
Dopo l’intervento di bonifica è fondamentale verificare il successo dell’opera con analisi ambientali finali. Il collaudo include:
Analisi dell’aria post-bonifica: il contenuto di fibre aerodisperse deve risultare inferiore ai limiti di legge. Ad esempio, l’art. 254 del D.Lgs. 81/08 prevede 100 f/L (fibre su volume aria) come valore soglia in ambito lavorativo. Le misure si eseguono come in fase preliminare (pompe, filtri, MOCF/SEM) per assicurare che non vi siano superamenti di allarme.
Misure di radon dopo la mitigazione: se sono stati installati sistemi di risanamento (ventilazione, sovrapressurizzazione, ecc.), si ripetono le misurazioni radon a medio termine. Il livello di radon deve essere sotto 300 Bq/m³ (media annua). In pratica si esegue un collaudo finale con monitoraggio attivo/passivo (ad es. dosimetri CR-39) come previsto per legge.
Verifica delle superfici: si ripete il campionamento di materiali per controllare l’eventuale presenza residua di amianto o FAV. L’analisi SEM può individuare fibre disperse nelle polveri di cantiere o sulle superfici di lavoro.
Documentazione e report finale: i dati raccolti vengono confrontati con i limiti normativi per redigere il collaudo ambientale. L’obiettivo è garantire un ambiente sicuro: se i valori post-intervento sono conformi, la bonifica è ritenuta valida.
In sostanza, le analisi post-bonifica confermano che i parametri inquinanti (fibre per litro d’aria, concentrazione di radon, residue di amianto/FAV nei materiali) siano tornati sotto soglia. Solo così si può attestare la sicurezza dell’ambiente bonificato e adempiere agli obblighi di legge.
Vantaggi di Vedani Lab e laboratori accreditati
Nel campo delle analisi ambientali la scelta del laboratorio è cruciale. Laboratori specialistici come Vedani Lab, accreditati ISO/IEC 17025, offrono competenza tecnica e rigore metodologico. Grazie a procedure certificate e controlli di qualità continui, i risultati sono affidabili e tracciabili: un test report emesso da un laboratorio accreditato è garanzia di imparzialità riconosciuta. Le principali caratteristiche di Vedani Lab sono:
Strumentazione avanzata: dotazione di microscopi SEM, MOCF, FTIR, DRX e sistemi di dosimetria per analisi accurate. Strumenti all’avanguardia consentono di identificare e quantificare con precisione fibre d’amianto/FAV, misurare il radon e analizzare materiali in vari matrici.
Rapidità e precisione: processi ottimizzati e personale specializzato permettono di restituire i risultati in tempi rapidi, fondamentale per programmare interventi entro le scadenze di legge. L’accreditamento e le procedure standardizzate assicurano risposte coerenti e certificate.
Tracciabilità e qualità: ogni fase d’analisi è documentata (campioni, strumentazione, certificazioni), garantendo piena trasparenza. Questo facilita l’uso dei dati in ambito legale e amministrativo (PA, committenza privata) con maggiore credibilità.
Grazie a questi vantaggi, affidarsi a un laboratorio dedicato come Vedani Lab è la scelta migliore per aziende, enti pubblici e cittadini che vogliono bonificare ambienti contaminati. Le competenze specifiche di Vedani Lab coprono analisi amianto in laboratorio, monitoraggio radon e collaudo bonifica, offrendo consulenza integrata dal campionamento fino al report finale.
Conclusione
Un piano di bonifica efficace deve includere analisi ambientali accurate prima e dopo l’intervento: solo così si garantisce la messa in sicurezza degli ambienti e il rispetto delle normative (ad es. DM 6/9/1994 per l’amianto, D.Lgs. 101/2020 per il radon).
Vedani LAB: un passo avanti nella sicurezza e nell’innovazione
Con il nuovo laboratorio SEM-EDS, Vedani LAB si posiziona tra le aziende italiane più avanzate nel settore delle analisi ambientali e delle bonifiche da amianto. L’obiettivo è quello di offrire ai clienti pubblici e privati una valutazione più accurata, rapida e conforme alle nuove normative europee.
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