Introduzione: perché parlare di limiti di esposizione all’amianto
L’esposizione alle fibre di amianto aerodisperse rappresenta ancora oggi un rischio significativo per la salute pubblica e per i lavoratori. Nonostante l’amianto sia stato bandito in Italia nel 1992, la presenza diffusa nei materiali edilizi e industriali lo rende tuttora una minaccia latente. In questo articolo facciamo chiarezza sui valori limite di esposizione, sulle normative italiane di riferimento e sulle buone pratiche per la valutazione del rischio amianto.
Normativa di riferimento: due limiti, una contraddizione
In Italia, il valore limite di esposizione professionale alle fibre di amianto è fissato dal D.Lgs. 257/2006, poi integrato nel Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), a 0,1 fibre per centimetro cubo d’aria, equivalenti a 100 fibre per litro. Questo parametro è applicabile nei contesti lavorativi e serve a definire la soglia oltre la quale l’esposizione dei lavoratori diventa intollerabile.
Tuttavia, esiste un altro riferimento normativo, spesso ignorato ma fondamentale: l’art. 6 del D.M. 06/09/1994. Tale decreto stabilisce il limite di restituibilità degli ambienti bonificati da amianto friabile, ovvero la soglia al di sotto della quale un locale può essere nuovamente utilizzato in sicurezza. Questo valore è significativamente più basso: 2 fibre/litro misurate in SEM (Microscopia Elettronica a Scansione), corrispondenti a 20 fibre/litro con tecnica MOCF (Microscopia Ottica a Contrasto di Fase).
Il paradosso dei limiti
La contraddizione è evidente: in un ambiente bonificato l’aria dovrebbe contenere al massimo 2 fibre/litro, mentre un lavoratore può essere esposto fino a 100 fibre/litro. Questa incongruenza genera incertezza nei professionisti, nei responsabili della sicurezza e nelle aziende coinvolte in attività di rimozione, bonifica o gestione di materiali contenenti amianto (MCA).
Il principio di analogia e le buone pratiche
In assenza di univoci riferimenti normativi nei contesti lavorativi non direttamente coinvolti nella rimozione di amianto friabile, è prassi diffusa applicare per analogia il criterio del D.M. 06/09/1994 anche alla valutazione del rischio nelle attività su amianto compatto.
Questo approccio più prudenziale è volto a garantire una maggior tutela della salute, specialmente in quelle situazioni in cui si ipotizza un’esposizione bassa ma non nulla. In questi casi, risulta fondamentale integrare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) con dati oggettivi, ottenuti attraverso campionamenti personali e ambientali delle fibre aerodisperse.
Analisi e strumenti: l’impegno di Vedani LAB
Per affrontare correttamente questo tema complesso, è essenziale affidarsi a strutture competenti e qualificate. Vedani LAB, divisione specializzata di Vedani Srl, offre:
Campionamenti ambientali e personali in ambienti di lavoro con potenziale presenza di fibre di amianto;
Analisi di laboratorio ad alta precisione tramite Microscopia Elettronica a Scansione con Microsonda (SEM);
Consulenza tecnica specialistica e supporto alla redazione dei DVR;
Servizi di prelievo campioni in loco da parte di personale esperto.
Vedani LAB opera secondo il sistema qualità aziendale, conforme alla norma ISO 9001:2008, ed è conforme ai requisiti del D.M. 14/05/1996. Ha inoltre partecipato al Progetto “Amianto” promosso dal Ministero della Salute – CCM – ISPESL, ottenendo risultati nella Categoria 1 (“soddisfacenti”), il livello più alto nei controlli di qualità per l’analisi delle fibre di amianto.
Conclusione: necessità di un intervento normativo più coerente
La coesistenza di due limiti normativi così diversi rischia di creare confusione e applicazioni arbitrarie. In un ambito delicato come quello dell’amianto, è fondamentale che le istituzioni forniscano linee guida chiare, coerenti e aggiornate, capaci di garantire realmente la salute dei lavoratori e dei cittadini.
In attesa di una revisione normativa, l’unico modo per operare con responsabilità è adottare un approccio precauzionale, basato su dati reali, strumenti di analisi certificati e l’esperienza di laboratori qualificati come Vedani LAB.