L’amianto in agricoltura: un problema ancora attuale
Molti edifici rurali e agricoli realizzati fino agli anni ’90 contengono materiali in cemento-amianto, meglio conosciuti come eternit. Tettoie di stalle, fienili, porcilaie, rimesse per attrezzi e silos sono solo alcuni esempi di strutture dove l’amianto è ancora presente in grande quantità, spesso deteriorato e pericoloso.
Nonostante il divieto di utilizzo dal 1992 (Legge 257/1992), in Italia esistono ancora milioni di metri quadri di coperture in amianto in contesti rurali, spesso in stato di abbandono. Questo rappresenta un serio rischio per operatori agricoli, residenti, animali e ambiente.
Perché è pericoloso l’amianto nelle aziende agricole?
L’amianto è pericoloso quando si degrada o viene danneggiato, perché può rilasciare nell’aria fibre microscopiche che, una volta inalate, causano malattie gravi e irreversibili, come:
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Mesotelioma pleurico
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Tumore ai polmoni
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Asbestosi
In ambienti agricoli aperti e ventilati, la dispersione può essere sottovalutata, ma la rottura o manipolazione dei pannelli (anche accidentale) può contaminare il terreno, le colture e l’aria circostante.
Dove si trova l’amianto in agricoltura?
Gli edifici agricoli che possono contenere amianto includono:
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Tetti e coperture ondulate (eternit)
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Canne fumarie e tubazioni interrate
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Serbatoi e cisterne
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Pannelli isolanti nelle pareti
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Pavimentazioni in vinil-amianto
Molti materiali sono ancora in uso e alcuni in evidente stato di usura, con crepe, sfaldamenti e muschi che aumentano il rischio di rilascio delle fibre.
Obblighi per gli agricoltori: cosa prevede la legge?
Anche se non esiste un obbligo generalizzato di rimozione immediata, la legge impone:
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La mappatura e la segnalazione all’ASL del materiale contenente amianto (tramite scheda autonotifica);
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Il divieto di lavorare, tagliare o rimuovere l’amianto senza ditte specializzate;
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La bonifica obbligatoria se il materiale è deteriorato o rappresenta un rischio concreto.
In caso di controlli, la mancata denuncia e il mancato intervento possono comportare sanzioni amministrative e penali.
Interventi di bonifica amianto in ambito agricolo
Le principali soluzioni per bonificare l’amianto in ambienti rurali sono:
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Rimozione e smaltimento presso discariche autorizzate (soluzione definitiva);
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Incapsulamento, con prodotti che bloccano il rilascio delle fibre (ammesso solo se il materiale è in buone condizioni);
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Confinamento, in cui l’amianto viene isolato con nuovi materiali.
Ogni intervento deve essere effettuato da imprese autorizzate, iscritte all’Albo Gestori Ambientali e con personale formato.
Incentivi e agevolazioni per la bonifica in agricoltura
Per gli imprenditori agricoli e i privati che vogliono bonificare l’amianto, sono disponibili agevolazioni:
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Credito d’imposta per bonifiche ambientali (previsto dal Ministero dell’Ambiente);
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Contributi regionali per il recupero e la sostituzione delle coperture;
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Detrazioni fiscali legate a ristrutturazioni edilizie o a piani PNRR.
È consigliabile verificare annualmente i bandi regionali e comunali, anche con il supporto tecnico di ditte specializzate.
Come possiamo aiutarti: la soluzione Vedani Lab
Vedani si occupa da anni di bonifica amianto in contesti agricoli e rurali, offrendo:
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Sopralluogo gratuito per valutare il tipo e la pericolosità del materiale;
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Pratiche burocratiche e segnalazioni obbligatorie;
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Rimozione in sicurezza con tecnici qualificati;
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Smaltimento certificato presso impianti autorizzati;
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Consulenza su agevolazioni disponibili.
Operiamo in tutta la Lombardia e non solo, sempre nel rispetto delle normative più recenti.
Conclusioni
L’amianto è ancora un nemico silenzioso delle nostre campagne. Intervenire significa proteggere la salute, tutelare l’ambiente e valorizzare il proprio patrimonio edilizio.
Se sei un agricoltore, un allevatore o possiedi strutture rurali, non aspettare: verifica oggi stesso se è presente amianto e pianifica un intervento sicuro e certificato.
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