L’amianto è ancora presente nei condomini italiani
Molti edifici costruiti prima del 1992 contengono ancora materiali in amianto, spesso senza che i condomini ne siano consapevoli. Coperture, canne fumarie, pannelli isolanti, serbatoi, pavimenti: sono tante le componenti che possono nascondere questo materiale pericoloso, soprattutto nei condomini multipiano costruiti tra gli anni ‘60 e ‘80.
La Legge 257/1992 ne ha vietato l’utilizzo, ma non ha imposto la rimozione immediata, motivo per cui oggi è ancora molto diffuso in edifici residenziali.
Quando l’amministratore è obbligato a intervenire
L’amministratore condominiale, secondo quanto previsto dal Codice Civile e dal D.Lgs. 81/2008, è tenuto a:
Verificare la presenza di amianto negli spazi comuni o segnalazioni da parte dei condomini;
In caso di sospetto, richiedere una perizia tecnica qualificata;
Effettuare la comunicazione all’ASL in caso di presenza confermata (Scheda autonotifica);
Valutare con tecnici abilitati lo stato del materiale (integro o deteriorato);
Pianificare la bonifica se il materiale è danneggiato o friabile;
Aggiornare il documento di valutazione del rischio e informare i condomini.
La mancata azione può comportare gravi responsabilità civili e penali, oltre al rischio di sanzioni da parte degli enti preposti.
Dove può trovarsi l’amianto nei condomini?
Le situazioni più comuni in cui l’amianto è ancora presente in ambito condominiale includono:
Tetti e coperture in eternit;
Canne fumarie e colonne montanti;
Serbatoi per l’acqua (in eternit o fibrocemento);
Pavimentazioni viniliche (tipo linoleum con supporto in amianto);
Pannelli coibentanti nelle centrali termiche;
Controsoffitti e isolanti in locali tecnici.
Spesso questi materiali passano inosservati, ma rappresentano un rischio serio quando si deteriorano o vengono manipolati durante lavori.
Bonifica amianto in condominio: chi paga?
La bonifica di materiali in amianto presenti in parti comuni è a carico di tutti i condomini, secondo le tabelle millesimali.
Il costo dell’intervento include:
Rilievo tecnico e analisi di laboratorio;
Pratiche burocratiche con ASL e Comune;
Messa in sicurezza e bonifica (rimozione/incapsulamento);
Smaltimento in discariche autorizzate;
Certificazione finale.
L’amministratore ha il dovere di proporre l’intervento all’assemblea e richiedere l’approvazione. Tuttavia, in presenza di rischio per la salute, può agire anche senza voto assembleare, per motivi di urgenza.
Interventi possibili: rimozione, incapsulamento, confinamento
La scelta della tecnica dipende dallo stato del materiale:
Rimozione: è la soluzione definitiva, ma più costosa;
Incapsulamento: copertura del materiale con prodotti che bloccano le fibre (solo se integro);
Confinamento: isolamento fisico del materiale per impedire il rilascio di fibre.
Tutti gli interventi devono essere effettuati da ditte iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, come Vedani, e con personale specializzato.
Obblighi e scadenze: cosa cambia nel 2025?
Nel 2025 è previsto un rafforzamento dei controlli da parte delle ASL e degli enti ambientali, soprattutto in ambito urbano e residenziale. In particolare:
Maggiore tracciabilità delle segnalazioni amianto;
Obblighi più stringenti per edifici con materiali friabili;
Possibili sanzioni in caso di omissione della denuncia.
Gli amministratori sono chiamati a mappare proattivamente i rischi e a programmare gli interventi per tempo, anche per accedere a incentivi fiscali e agevolazioni regionali.
Cosa può fare Vedani per il tuo condominio
Vedani affianca amministratori e tecnici con:
Ispezione tecnica per valutare presenza e stato dell’amianto;
Analisi e relazioni certificate;
Gestione delle pratiche ASL e autorizzazioni comunali;
Bonifica completa e smaltimento rifiuti speciali;
Supporto per incentivi e rateizzazione spese condominiali.
Conclusioni
L’amianto nei condomini è un problema che non può più essere ignorato. Agire oggi significa tutelare la salute dei residenti e mettersi al riparo da conseguenze legali.
Se sei un amministratore, contatta subito uno specialista: individuare e bonificare l’amianto è un obbligo di legge, ma anche un dovere morale.
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